Itinerari isolati: I migliori tra USA e Europa

Negli ultimi anni, il desiderio di evadere dalla folla ha spinto molti viaggiatori a cercare itinerari isolati, lontani dai circuiti turistici più battuti. Tra le grandi distese del Nord America e gli angoli più remoti del vecchio continente, esistono luoghi capaci di offrire un senso di autenticità, silenzio e contatto diretto con la natura e le culture locali. Dalle terre selvagge dell’Alaska alle coste frastagliate dell’Islanda, questi itinerari sono perfetti per chi cerca una dimensione di viaggio più intima, lontana dal frastuono del turismo di massa.

Stati Uniti: silenzi profondi tra deserti, foreste e montagne

Gli Stati Uniti, con la loro vastità e varietà geografica, offrono una moltitudine di percorsi lontani dal turismo organizzato. Le aree meno popolate del Paese diventano l’ideale per chi desidera vivere un’esperienza solitaria o immersiva.

1. L’Alaska: tra ghiacciai e orsi grizzly

L’Alaska è senza dubbio una delle regioni più isolate del Nord America. Più grande dell’Italia, della Francia e della Germania messe insieme, ma con meno di un milione di abitanti, lo Stato ospita territori praticamente incontaminati. Uno degli itinerari più suggestivi è quello che attraversa il Denali National Park. Accessibile in gran parte solo tramite bus autorizzati, il parco offre paesaggi che vanno dalla tundra alpina alle foreste boreali. Con un po’ di fortuna, è possibile osservare orsi grizzly, alci e caribù.

Più a sud, lungo la Kenai Peninsula, i sentieri che portano ai ghiacciai Harding Icefield o Exit Glacier offrono una solitudine quasi totale, soprattutto nei mesi di maggio e settembre, quando il turismo è ridotto ma le condizioni meteorologiche restano accettabili.

2. Utah e il Grand Staircase-Escalante National Monument

Meno conosciuto rispetto ai vicini parchi nazionali di Zion e Bryce, il Grand Staircase-Escalante è un vero paradiso per gli escursionisti esperti. Questo monumento nazionale, esteso su oltre 7.500 km², è caratterizzato da canyon tortuosi, altopiani desertici e formazioni rocciose scolpite dal vento. Le zone più remote sono accessibili solo con veicoli 4×4 o a piedi, e molti sentieri richiedono una buona preparazione fisica e orientamento. Proprio per questo, chi lo esplora trova spesso solo il rumore del vento e delle proprie scarpe sulla sabbia rossa.

3. Maine settentrionale: il fascino della solitudine nei boschi del nord-est

Lontano dalle coste affollate del New England, il nord del Maine è un’altra gemma nascosta. L’area di Baxter State Park, dove si erge il monte Katahdin (punto terminale dell’Appalachian Trail), è nota per il suo isolamento. Non esistono strade asfaltate all’interno del parco, né strutture turistiche moderne: è richiesto un permesso per accedere e la copertura telefonica è assente in gran parte della zona. Questo rigore garantisce un’esperienza immersiva, in cui la presenza umana è ridotta al minimo.

Per chi desidera esplorare altri luoghi tranquilli e poco conosciuti nel Nord America, può risultare utile anche questa panoramica dedicata ai luoghi più silenziosi e remoti del continente.

Canada: terre vaste e abitate solo dalla natura

Il Canada, secondo Paese più esteso al mondo, è una terra di spazi infiniti. Con una densità abitativa tra le più basse del pianeta, è il rifugio ideale per chi cerca isolamento senza rinunciare a paesaggi spettacolari.

1. Labrador: l’estremo est dell’Atlantico canadese

Il Labrador, parte meno abitata della provincia di Terranova e Labrador, è caratterizzato da villaggi raggiungibili solo via mare o aereo. La Trans-Labrador Highway, completata solo negli ultimi anni, è una delle strade più isolate del Nord America. Attraversando tundra, fiumi e foreste boreali, consente di viaggiare per centinaia di chilometri senza incontrare alcuna città. L’assenza di segnale telefonico e la scarsa presenza umana richiedono un’attenta pianificazione, ma l’esperienza è unica: albe solitarie su laghi immensi, orizzonti privi di costruzioni, e incontri con caribù selvatici.

2. Haida Gwaii: le isole della cultura ancestrale

A ovest della Columbia Britannica, l’arcipelago di Haida Gwaii (un tempo noto come Queen Charlotte Islands) è uno dei luoghi più remoti del Canada. Raggiungibile solo via traghetto o piccoli aerei, ospita una delle comunità indigene più attive nella conservazione delle proprie tradizioni: gli Haida. Le foreste pluviali temperate e le spiagge deserte sono scenari perfetti per un viaggio di riflessione e rispetto verso le culture locali. L’accesso ad alcuni siti sacri è limitato, ma le escursioni accompagnate da guide locali offrono un’immersione autentica.

Islanda: solitudine glaciale a due ore dall’Europa

Nonostante la sua popolarità crescente, l’Islanda conserva ampie zone disabitate e silenziose, lontane dalla folla che si concentra lungo la Ring Road. Le Highlands islandesi sono un esempio perfetto: un altopiano desertico accessibile solo nei mesi estivi con veicoli 4×4, dove non esistono abitazioni permanenti. I percorsi che attraversano le piste F-roads conducono a paesaggi lunari, sorgenti termali naturali, campi di lava e vulcani attivi. Zone come Askja, Landmannalaugar e la regione di Thórsmörk richiedono spirito di adattamento, ma ripagano con un silenzio assoluto e panorami primordiali.

Anche i fiordi dell’est, meno turistici rispetto al celebre Golden Circle, offrono itinerari spettacolari: villaggi come Seyðisfjörður o Borgarfjörður Eystri sono circondati da montagne e raggiungibili solo dopo ore di guida su strade serpeggianti. La ricompensa è un paesaggio quasi irreale, dove l’unico rumore potrebbe essere quello del vento tra i ghiacci.

Scozia: le Ebridi Esterne e l’essenza della solitudine

Le Ebridi Esterne, a ovest della Scozia continentale, sono un arcipelago che sembra sospeso nel tempo. Isole come Harris, Lewis e Barra offrono spiagge bianche, scogliere battute dal vento e villaggi di poche anime. Il traffico è praticamente inesistente, e in molti tratti si guida su strade a corsia unica con rientranze per il passaggio alternato.

Harris è famosa per le sue spiagge caraibiche (Luskentyre, Seilebost), mentre Lewis ospita i Callanish Standing Stones, un sito megalitico più antico di Stonehenge. Il clima può essere duro, ma per chi cerca una Scozia autentica e intima, questo è il luogo ideale. Le connessioni avvengono tramite traghetti o piccoli aeroporti locali, il che contribuisce a mantenere bassi i flussi turistici.

Spagna: il silenzio della Sierra de Cazorla

Nel cuore dell’Andalusia, a sud della Spagna, si trova la Sierra de Cazorla, Segura y Las Villas, il parco naturale più grande del Paese. Con una superficie di oltre 2.000 km², è uno dei luoghi meno densamente popolati della Spagna continentale. Lontano dalla movida delle coste e dai grandi centri urbani, quest’area montuosa ospita foreste di pini, canyon, fiumi turchesi e una fauna ricca: cervi, mufloni, aquile e grifoni.

I sentieri che partono da villaggi come Cazorla, La Iruela o Hornos portano in zone completamente isolate, raggiungibili solo a piedi. Alcuni itinerari, come il sendero del Río Borosa, si snodano tra gole e passerelle di legno, offrendo esperienze di trekking che possono durare diversi giorni.

Norvegia: le isole Lofoten fuori stagione

Durante l’estate, le isole Lofoten possono diventare meta di viaggiatori e fotografi, attratti dai paesaggi drammatici e dalle luci artiche. Ma è tra settembre e aprile che queste isole rivelano la loro anima più solitaria. I piccoli villaggi di pescatori, come Reine, Å e Henningsvær, si svuotano, e le strade si coprono di neve o restano battute dal vento del nord.

In questo periodo, le Lofoten diventano un rifugio per chi cerca isolamento totale, magari alloggiando in un rorbu – le tipiche case di pescatori – e vivendo giornate scandite solo dalla luce delle aurore boreali o dai rumori del mare in tempesta. Anche il trekking invernale è possibile, con le dovute precauzioni e attrezzature.

Francia: il Massiccio del Vercors e la resistenza del silenzio

Tra le Alpi e il Rodano, il Massiccio del Vercors è una regione montuosa spesso trascurata dal turismo internazionale. Nota per il suo ruolo nella Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale, oggi è una delle zone più tranquille per chi cerca escursioni solitarie.

Il Parc naturel régional du Vercors si estende su più di 200.000 ettari e ospita altipiani, gole profonde, foreste fitte e pareti calcaree. I villaggi di Pont-en-Royans, Saint-Agnan-en-Vercors o La Chapelle-en-Vercors offrono accesso a sentieri poco frequentati, dove si possono incontrare camosci, aquile e, in rari casi, lupi. L’inverno aggiunge un ulteriore strato di silenzio, con paesaggi imbiancati che ricordano le fiabe alpine.

Italia: le montagne dimenticate dell’Appennino centrale

Tra Lazio, Abruzzo e Molise, l’Appennino centrale offre itinerari isolati e suggestivi, spesso sottovalutati rispetto alle Alpi. Le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise o della Majella sono attraversate da sentieri secolari, che collegano eremi rupestri, borghi medievali e boschi millenari.

Luoghi come Pescocostanzo, Scanno o Rocca Calascio sono ideali per chi cerca un’Italia alternativa, silenziosa, in cui il tempo sembra essersi fermato. Durante i mesi invernali, le escursioni con le ciaspole portano in vallate completamente deserte, dove il bianco della neve amplifica ogni suono.

Anche la dorsale dei Monti Sibillini, colpita dal terremoto del 2016, ha oggi un turismo ancora molto contenuto. Esplorare questi territori può essere anche un modo per sostenere comunità locali in via di rinascita, lontano dalle rotte commerciali.

Fonti dati

  • U.S. National Park Service
  • Eurostat – Regional population density data
  • Statistics Canada – Census Profile